Dal 26 al 29 settembre scorso, nella cornice esclusiva del porto di Monaco, si è svolta la 28^ edizione del Monaco Yacht Show, il più grande salone internazionale dello Yachting, che ha celebrato il diporto di alta gamma con oltre 120 superyacht e megayacht eccezionali, da 25 a 100 metri di lunghezza.
Un salone internazionale, questo, interamente dedicato alla grande nautica da diporto per una clientela altamente qualificata, nonché per i professionisti del mercato dello yachting di lusso.
Ogni anno, il MYS offre un’esposizione spettacolare, nonché il riflesso di un’industria in evoluzione costante, stimolata dai desideri di una clientela con forte capacità di spesa. Pertanto, il Salone ha ridefinito la sua strategia di sviluppo in risposta alla domanda dei suoi partecipanti. Infatti, se il salone nautico di Monte – Carlo è considerato come un elemento rivelatore della situazione economica del settore, deve esserne anche il riflesso emotivo: un ruolo che si manifesta nello sviluppo costante di soluzioni innovative per promuovere il mercato presso un pubblico mondiale.
Nei quattro giorni della kermesse pertanto, i partecipanti al Salone hanno potuto partecipare ad esperienze uniche a bordo degli yacht più sontuosi, ma hanno altresì avuto modo di scoprire il Principato con la sua vita sportiva, culturale e ricreativa che associa il quotidiano a numerosi eventi di portata internazionale.
Tra essi, ad esempio, si è rivelato particolarmente interessante il dibattito promosso dall’associazione Sportello Italia presso il centralissimo Spazio Italiano, una realtà che da anni divulga l’interior design italiano presso le abitazioni monegasche.
All’incontro, organizzato e moderato dalla giornalista Chiara Osnago Gadda, ha partecipato un ampio parterre di personaggi, sia residenti nel Principato – che dunque godono di un osservatorio privilegiato in quanto esponenti della business community o delle istituzioni, – sia in Italia e legati ad esso da rapporti professionali attuali e futuri, quali ad esempio, l’ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco, Cristiano Gallo; Guido Bonandrini, fondatore del cantiere navale Gamma Yacht e creatore di una joint venture con il gruppo olandese Vripack per la progettazione e la costruzione di grandi motor yacht in acciaio; Davide Jacquin, presidente Construction & Immobilier Monaco; Paolo Malatesta, immobiliarista; Paolo Braschi, international tax and legal advisor di Moores Rowland; Antonello Sanna, AD di SCM Sim; Marco Masella, presidente della Scuola di Palo Alto; Rino Raho, fondatore di Spazio Italiano; Massimo Della Torre, Ceo di Fundus della Torre e vicepresidente di Sportello Italia nel Principato di Monaco; Gabriele Tagi, direttore amministrativo di Sportello Italia nel Principato di Monaco; Roberto Cassina, costruttore; Damiano De Crescenzo, direttore generale del gruppo Planetaria Hotels; Gabriele Fortunato, general manager del Grand Hotel Savoia di Genova, una delle strutture appartenenti alla catena di Planetaria Hotels; Francesco d’Agostino, editore FD Media Group; Christian d’Antonio, direttore “The Way Magazine”.
E’ emerso all’unanimità, che il Principato continua ad evolvere e la sua economia, sebbene sia piccola, è comunque dinamica, reattiva e con strutture agili. Del resto, come ha affermato nel corso dell’incontro, Cristiano Gallo, ambasciatore d’Italia nel principato di Monaco, si tratta di uno Stato sovrano, neutrale ed indipendente, dotato di istituzioni stabili che presenta, peraltro, una situazione, un’accessibilità e una qualità di vita eccezionali nel cuore dell’Europa e del bacino mediterraneo; vanta di una comunità unita, accogliente e multiculturale, con più di 120 nazionalità che vivono in armonia, dove la lingua inglese è parlata correntemente e dunque, una destinazione turistica per il tempo libero dotata di infrastrutture alberghiere e nautiche di grande tradizione. Ma, soprattutto, un modello economico e sociale originale, in cui l’assenza di debito pubblico e l’equilibrio strutturale di bilancio ne garantiscono la perennità, con una sicurezza interna sia per i residenti sia per i turisti che rappresenta una delle priorità dell’azione governativa, così come un sistema scolastico, sociale e sanitario ad alto rendimento, senza dimenticarsi di una vita sportiva, culturale e ricreativa che associa il quotidiano a numerosi eventi di portata internazionale.
“In particolare”, ha sottolineato l’Ambasciatore “la collettività italiana residente ed operante a Monaco, ha portato e continua a portare un importante contributo al suo sviluppo, sotto varie forme e con diverse modalità e questo mi rende particolarmente orgoglioso perché si sviluppano ulteriormente e si rafforzano le già eccellenti relazioni bilaterali.”
Dunque, un’economia diversificata e volta verso il futuro, dotata di una fiscalità moderata, con un bacino di lavoro e di consumi dinamico, di cui beneficiano anche le vicine regioni italiane e francesi.
Di questo ne è fermamente convinta Sportello Italia, l’associazione riconosciuta dal Governo monegasco, che conta sul sostegno del ministero dello Sviluppo Economico, dell’ambasciata d’Italia nel Principato di Monaco e del Monaco Economic Board (Monaco Chamber of Commerce/Monaco Invest) a cui è affiliata.
“Sportello Italia si caratterizza in due aspetti essenziali:” afferma Massimo Della Torre “è un soggetto bilaterale di natura associativa che ha come finalità di favorire le iniziative d’introduzione e di radicamento di operatori economici nei territori in cui opera, ed altresì, un soggetto con competenze e professionalità che lo rendono idoneo ad organizzare eventi di natura promozionale e a prestare servizi. Incentiviamo dunque la realizzazione di eventi come questo presso Spazio Italiano, in quanto Sportello Italia svolge una funzione di cerniera tra l’Italia ed il Principato sia per i soggetti italiani desiderosi di operare in esso, sia per quelli monegaschi che guardano al tessuto economico italiano. A tale riguardo, va rilevato che l’Italia è il primo partner commerciale del Principato di Monaco”.
Ne conviene Gabriele Tagi, che aggiunge: “Coadiuviamo le camere di commercio, i consorzi, le associazioni di categoria, gli enti fieristici e territoriali italiani per l’attuazione delle politiche di internazionalizzazione delle imprese, nonché le consorelle estere, al fine di costituire una rete capillare di interscambio tra aziende ed istituzioni. Il Principato di Monaco è infatti una punta di diamante aperta sul mondo e continua ad evolvere su vari fronti, creando sempre nuovi spunti di attrattiva”.
“Quello dei servizi , in particolare,” sostiene Rino Raho “è uno sul quale puntare, in quanto ad oggi è ancora poco sviluppato e noi italiani su questa nicchia siamo molto apprezzati. Peraltro, proprio il noleggio dei servizi sta funzionando benissimo.”
Ma perché eventi come il Monaco Yacht Show, hanno questo fortissimo appeal a livello internazionale?
“Perché il settore del turismo è da sempre un pilastro storico e fondamentale dell’economia del Principato e della Costa Azzurra, un arco di costa con grandi presenze di professionisti nella gestione del settore e dove converge il 50% della flotta di superyacht del mondo.” afferma Guido Bonandrini “La Riviera francese ha saputo conquistare e mantenere da oltre un secolo, le prime posizioni del turismo mondiale grazie ad un’immagine di marca che copre il tratto di costa da Mentone a Saint Tropez. Ed è per questo motivo che l’ultima volta che ho esposto le mie barche al Salone Nautico di Genova risale ormai al lontano 2012… Ma come me, hanno fatto tanti altri operatori del settore, a tutto vantaggio di quello di Cannes. Monaco, però, è sempre stata un’isola a parte. Soprattutto da quando nel 2016 nacque il Cluster Yacthing, un evento che ha chiamato a raccolta anche le istituzioni finanziarie e assicurative, per sancire il Principato come capitale internazionale dello Yatching della grandi dimensioni. E di fatto, questo è già avvenuto: Monaco vuole portare a sé gli armatori di tutto il mondo. Ma perché proprio Monaco? Perché è una piazza unica per i superyacht (in media ospita per 100 giorni l’anno imbarcazioni fino a 100 metri) e perché, senza ombra alcuna di dubbio, è il luogo per antonomasia dove la domanda incontra l’offerta. Il MYS è infatti una fiera B2B che continuerà ad acquisire prestigio nel mondo”.
Ne convengono Francesco d’Agostino e Christian D’Antonio, rispettivamente editore e direttore di “The Way Magazine”, il magazine di tendenza e focus sul mondo del design, moda, eventi e tanto altro, che ha scelto le fiere nautiche di Cannes e di Monaco per il lancio cartaceo della rivista, e affermano : “Abbiamo scelto queste location perché sono il baricentro ideale per il mercato internazionale rivolto alla nautica e al lifestyle di alto target”.
“Il turismo rappresenta sicuramente un’attrattiva trainante per l’economia.” aggiunge Paolo Malatesta “E in attesa del raccordo della città di Nizza alle linee ferroviarie europee ad alta velocità, previsto per il 2030, la vicinanza con l’aeroporto di Nizza rappresenta uno dei motori principali del turismo nel Principato ed in Costa Azzurra. Proprio in funzione di questa effervescenza nel settore turistico, anche quello immobiliare ha dato e continua a dare sempre grandi soddisfazioni: tutto ciò che si costruisce a Monaco è sempre un successo”.
Ne conviene Davide Jacquin, che aggiunge: “Monaco è un posto che crea grandi opportunità di impiego, aiutando in tal senso anche i paesi limitrofi. La clientela nel Principato è comunque molto esigente e pertanto, l’offerta ha spinto molto in alto la sua asticella. A mio avviso, però, in questo momento occorre correggere un po’ il tiro, per dare a tutti la possibilità di poterci vivere.”
Alla luce di queste dichiarazioni è comunque evidente quanto il Principato dia linfa ai paesi vicini. Non a caso, sono circa 5000 i lavoratori transfrontalieri che giungono ogni giorno per lavorare nei diversi settori delle attività e delle professioni d’Italia. Del resto, il Made in Italy e l’imprenditoria italiana, la laboriosità e l’intraprendenza dei nostri connazionali, rappresentano il fulcro di molte attività nel Principato.
Ne sa qualcosa Gianluca Gottardi, patron di G&G Your Luxury Partner, una giovane e dinamica azienda italiana fondata all’inizio del 2013, con l’obiettivo di dar vita a soluzioni uniche ed innovative nell’home design e vanta, all’attivo, diverse realizzazioni in residenze di lusso della Costa Azzurra e nel Principato (tra cui ad esempio i parapetti e la scalinata del Grimaldi Forum) oltre che in Francia, Italia, Russia e Canada, che afferma: “Personalmente lavoro con estremo piacere ogni qualvolta mi viene commissionato un lavoro nel Principato di Monaco, in quanto rappresenta a mio avviso una sorta di ombelico del mondo nel cuore dell’Europa e del bacino del mediterraneo, dove l’accessibilità e la qualità della vita sono eccezionali e, non a caso, è una destinazione turistica e per il tempo libero dotata di infrastrutture alberghiere e nautiche di grande tradizione, con un’attenzione particolare all’estetica e all’innovazione”.
E proprio in funzione dell’impegno e del sostegno al Made in Italy del Principato, la Scuola di Palo Alto – la principale business school italiana non accademica, principale referente italiana della Positive Education che, con il Positive Business Award, premia ogni anno a Milano le imprese e i personaggi che innovano, si distinguono e crescono assieme alle proprie risorse e sono per questo accomunati dal principio comune del fare della positività il valore fondante della propria organizzazione e il motore della produttività- ha più volte scelto il Principato come luogo ideale per la consegna del Positive Business Award internazionale a personaggi dell’imprenditoria e delle istituzioni, anche nel corso del MYS in collaborazione con Sportello Italia.
“Monaco rappresenta una continuità imprenditoriale territoriale di alto livello” spiega Marco Masella “e pertanto è la cornice ideale per dare il giusto risalto ai valori distintivi dell’imprenditoria italiana, enfatizzando soprattutto, lo stile di un popolo, il modo di essere di una nazione, l’immagine internazionale di tante aziende che, dalla tecnologia alla creatività, applicano ai campi più diversi ed innovativi un DNA sempre riconoscibile”.
“Mi occupo di immobiliare in Liguria, nella riviera savonese” racconta Roberto Cassina “ma, a differenza di quanto fanno gli amici francesi, nel mio settore abbiamo erroneamente sempre più guardato il mercato verso Genova e non quello verso Monaco. Ma questa tendenza deve cambiare, perché mi rendo conto che abbiamo perso delle grosse opportunità. La provincia ligure, infatti, nell’ultimo anno ha registrato un +4% sulle vendite e nella mia realtà l’innovazione a livello costruttivo evolve giornalmente, sia per quanto riguarda l’aspetto ambientale, sia per quello tecnico. Dunque, terreno fertile per uno stato come il Principato, che approccia l’edilizia attraverso un approccio responsabile alle ristrutturazioni, sia attraverso tecnologie innovative, sia tramite processi e metodi di lavorazione a basso impatto ambientale”.
Anche i dati relativi al turismo in Liguria rivelano un flusso dalla Francia in crescita.
“Viviamo in un mondo in movimento”, afferma Gabriele Fortunato, general manager del Grand Hotel Savoia di Genova, della catena Planetaria Hotels, oggi apprezzato come uno dei migliori hotel della città. “ Bisogna considerare che venire nel Principato significa poter visitare anche il sud della Francia e la Liguria. Il Monaco Yacht Show in particolare è ormai un barometro dell’industria mondiale della nautica e del turism, e ad esso si aggiungono i grandi eventi che coinvolgono una vasta area quali il Grand Prix di Formula 1, il Festival di San Remo e quello di Cannes, con riflessi su tutta la Riviera. Dunque, anche la nostra struttura, ospitata in uno storico palazzo affacciato su Piazza Principe, quella della stazione ferroviaria, rappresenta una tappa strategica per i soggiorni liguri dei più raffinati estimatori dell’alta hotellerie, in un’indimenticabile esperienza a 5 stelle. Prenotare una delle oltre cento stanze della nostra struttura, significherà infatti immergersi in un’atmosfera del tutto straordinaria e ricca di suggestioni di viaggio, di linee d’arredo che riportano agli splendori della Belle Epoque e di particolari raffinati ed esclusivi, che però negli anni ha saputo evolversi per restare al passo con i tempi”.
“A connotare tutte le strutture Planetaria Hotels è l’esperienza in cui l’ospite si trova letteralmente avvolto durante il suo soggiorno:” sottolinea Damiano De Crescenzo, direttore generale della catena Planetaria Hotels “oltre alla qualità e alla bellezza di strutture di particolare pregio, essa si gioca su un’attenta miscela di sensazioni gustative, olfattive, tattili e sonore che coinvolgono la sensorialità tout court, riuscendo a trasmettere un forte senso di accoglienza e ospitalità per far vivere soggiorni di benessere. Una sensazione che è ben racchiusa e rappresentata anche nel pay-off del Gruppo “Be As You Are”, che racconta di uno speciale stile di ospitalità che guarda oltre le diversità e punta sulle differenti sfumature emotive e caratteriali che ogni dipendente e ospite possiede. Forte di questa caratterizzazione e della costante ricerca di nuove idee, Planetaria Hotels ha conosciuto un crescente successo, arrivando oggi ad avere 10 strutture in Italia: Enterprise Hotel, Chateau Monfort, Milan Suite Hotele e Residenza delle Città a Milano; Best Western Villa Appiani a Trezzo sull’Adda, Grand Hotel Savoia e l’Hotel Continental a Genova, Ville sull’Arno a Firenze, Hotel Pulitzer e Hotel Leon Place a Roma. Dunque ho accolto con estremo piacere l’invito a questa tavola rotonda perché il rapporto di vicinanza tra la Liguria ed il Principato e con l’Italia in generale, può sicuramente contribuire ad incentivare il turismo in entrambi i Paesi.”
Senza alcun dubbio pertanto, Monte-Carlo, rispetto alle altre città che ospitano saloni nautici, è e continuerà ad essere non solo una vetrina, ma anche e soprattutto uno scalo per i grandi yacht, una tradizione che perdura nel tempo. Sinonimo di business, sport, attrattiva e posti di lavoro al tempo stesso. Non possiamo però non soffermarci su un dato di fatto importante e, cioè che dal 2008 il mondo dello yacht è cambiato per vari motivi: il crollo di alcuni strumenti, l’introduzione di norme repressive per il comparto e, nondimeno, la crisi. Per alcuni anni il mercato si è un po’ bloccato e di conseguenza, è cambiato anche il modo di acquistare una barca, di sceglierla e di finanziarla. Ma come va negli ultimi anni la propensione all’acquisto di uno yacht?
“Sicuramente la tendenza generale va sempre più nella direzione dell’affitto.” afferma Antonello Sanna, ceo di SCM, la sim milanese quotata all’Aim, focalizzata su grandi patrimoni e situazioni complesse, in contrapposizione ai modelli industriali “Almeno, è quanto preferiscono fare alcuni dei nostri clienti più importanti, per lo più imprenditori affermati che hanno una famiglia più o meno allargata, ma anche imprenditori quarantenni che, nel pieno della loro vita lavorativa devono gestire situazioni complesse e proteggere il loro patrimonio dai vari rischi. Del resto, solo per fare un esempio pratico, i costi annui fissi per una barca di 60 metri sarebbero di 3 milioni e, dunque, è il quadro fiscale che spinge il cliente ad affittare, richiedendo però una continua richiesta di servizi innovativi e di soluzioni che snelliscano i processi: si ricercano cioè lusso, prestazioni ed autonomia in un’unica formula. Io ne ho fatto un po’ il nostro claim: o ti distingui o ti estingui, e questo dovrebbe essere applicato ad ogni professione o comparto. Per quanto ci riguarda ad esempio, adottiamo un modello di business innovativo e sostenibile, fondato sull’indipendenza dai gruppi bancari, assicurativi e industriali e sulla trasparenza, in quanto non percepiamo compensi dagli emittenti, ma solo dai clienti, per un perfetto allineamento degli interessi. Applichiamo una flat fee che è indipendente dalle scelte di portafoglio e dai prodotti selezionati e, dunque, tutti i clienti sanno esattamente quanto pagano per il servizio che ricevono”.
Su lunghezze d’onda analoghe viaggia anche Paolo Braschi, international tax and legal advisor di Moores Rowland, una società nata nel 1976 come corporate service provider, ovvero per assistere i clienti intenzionati a costituire ed amministrare società estere, che vanta anche di un dipartimento Yachting che offre un servizio davvero completo ai clienti che intendono acquistare uno yacht senza incorrere nelle complicazioni che accompagnano tale decisione.
“Offriamo ai clienti un approccio globale esaminando gli aspetti legali, fiscali, societari e tecnici derivanti dalle compravendite e dalla gestione dello yacht, essendo anche di appoggio ai broker ed agli istituti finanziari con i quali collaboriamo nell’interesse esclusivo dell’armatore. Pertanto, la nostra gamma di servizi ci permette di seguire il proprietario dal momento dell’acquisto o della costruzione dello yacht, a quello della sua vendita, prendendo cura anche delle problematiche legate ai finanziamenti, alle immatricolazioni, alle assicurazioni, all’equipaggio oppure alla manutenzione. Il nostro obiettivo principale è quello di assicurarci che l’armatore possa godersi il suo yacht, senza preoccuparsi dei fastidi amministrativi e tecnici derivanti dalla proprietà”.
Un evento, dunque il MYS, che rappresenta ogni anno sempre di più una piattaforma internazionale di dialogo, informazione e scambio tra professionisti dei più diversi settori.
Chiara Osnago Gadda
Foto per gentile concessione di The Way Magazine
Foto di apertura © Monaco yacht Show 2018