È una bella giornata di sole quella che scalda e illumina il Principato di Monaco nei primi giorni di luglio 2021. Nel pomeriggio, per l’esattezza, del 6, sono previsti gli arrivi dagli States e da UK di coloro che, nel 2020, hanno originato Joblio Inc., sede a Miami (Florida, USA), e di alcuni dei relativi advisors. Parlo, nell’ordine, del CEO Jon Purizhansky, ideatore della App che di seguito illustro, del Presidente David Arkless, l’ex Global President di ManpowerGroup, del CRO Michael Schvartsman, co-fondatore della società con Jon, e dei consiglieri John Gavigan e Dennis C. Vacco. Parlo di coloro che ho intervistato presso il Meridien Beach Plaza di Montecarlo, scoprendo di avere a che fare con persone di alto profilo professionale, pronte a mettersi in gioco con coraggio e determinazione nel nome di un goal umanitario di rilevanza, soprattutto, europea, con un impatto internazionale nell’ottica della sostenibilità, il tema principale del CC Forum di Monaco.
Ceo e Presidente sono intervenuti alla Conferenza 2021 per gli Investimenti a favore dello Sviluppo Sostenibile, ospitata dal CC Forum – cui hanno partecipato personalità quali Steven O’Brien, Segretario Generale del G20 Foundation, e Michael del Liechtenstein, Fondatore e Presidente della società Geopolitical Intelligence Services – e incentrata su innovazione aziendale e attività legislativa.
Joblio, con l’aiuto di un team competente, composto di professionisti rappresentanti di ogni parte del mondo, offre, attraverso la sua piattaforma user-friendly, un sistema di tracciamento centralizzato per la migrazione economica e garantisce il rigoroso rispetto degli standard umanitari internazionali.
La piattaforma permetterebbe a qualsiasi immigrato intenzionato a trovare lavoro, non solo di trovarlo facilmente con pochi passaggi sul suo cellulare, ma anche di essere tutelato e seguito prima di giungere nel paese ospitante e durante la sua permanenza in esso fino al suo ritorno a casa, grazie a degli accordi a livello governativo, oltre che a dei modelli di assunzione sostenibili, in grado di potenziare l’economia internazionale a beneficio dei diritti umani e a discapito delle attività criminali. Joblio, inoltre, mira a formare i lavoratori su cultura, leggi e lingua del Paese che li ospiterà.
La società intende contribuire a risolvere le problematiche migratorie globali, partendo da un rapporto diretto fra datori di lavoro e futuri assunti, con la rimozione della figura dell’intermediario dal processo di assunzione, per garantire impieghi in condizioni eque e proficue. Mira a prevenire le frodi e a garantire il rispetto delle leggi statali sul lavoro nelle fasi di ricollocazione del capitale umano.
Leggo dal Comunicato Stampa emesso da Joblio alcuni numeri inquietanti: ‘attualmente si stima siano 24.9 milioni i lavoratori sottoposti a condizioni di lavoro forzato, 16 milioni dei quali sono vittime di sfruttamento nel settore privato. Si ritiene che il lavoro forzato generi annualmente 150 miliardi di dollari USA a favore di terze parti che traggono profitto da standard di reclutamento poco trasparenti e da sistemi di pagamento corrotti. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro stima che almeno 150 milioni di lavoratori lasciano, ogni anno, i propri Paesi d’origine per ricercare opportunità lavorative in un Paese estero. Questa cifra aumenta annualmente’;‘nelle economie sviluppate, il profitto annuale per vittima di lavoro forzato è pari a circa $35,000. Buona parte di questo introito è intascata da reclutatori (..) che travisano volutamente le posizioni offerte dai datori di lavoro’.
Joblio, dunque, contribuisce al salvataggio di vite umane. Nel 2021, alla società è stato conferito il Premio “Excellence Innovation Award in Human Rights Protection” dall’Abrahamic Business Circle.
Joblio: www.joblio.co
Press Office Joblio: Esther Karz
Global Media Director e Spokesperson Joblio Valentina Castellani-Quinn
Press Office: Grazia Zuccarini
Articolo a cura di Alessandra Basile