Secondo gli ultimi dati della Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), le varie destinazioni nel mondo hanno accolto 956 milioni di turisti internazionali nel periodo gennaio-settembre 2016: 34 milioni in più rispetto allo stesso periodo nel 2015, vale a dire un incremento del 4%.
La domanda turistica internazionale è rimasta dinamica e le destinazioni, in maggioranza, hanno raggiunto risultati incoraggianti. Tuttavia, alcune località continuano a subire gli effetti di eventi negativi che si sono verificati nei loro paesi. Infatti, il turismo è una delle attività economiche più sensibili al rischio, reale o percepito.
La regione Asia-Pacifico è quella che ha visto la crescita più forte, con un aumento del 9% degli arrivi turistici internazionali (visitatori che trascorrono almeno una notte). Molte destinazioni hanno addirittura registrato una crescita a doppia cifra: in testa la Corea (34%), il Vietnam (36%), il Giappone (24%) e lo Sri Lanka (15 %).
In Europa, gli arrivi internazionali sono cresciuti del 2%. La maggior parte delle destinazioni ha registrato forti tassi di crescita. Tuttavia, in paesi di primo piano – come la Spagna, l’Ungheria, il Portogallo e l’Irlanda – la crescita è stata controbilanciata dalla flessione osservata in Francia, Belgio e Turchia. Si è pertanto osservato un aumento del 6% in Nord Europa e del 5% in Europa centrale e orientale, assieme al rallentamento dell’Europa occidentale (-1%), meridionale e mediterranea (0%).
Gli arrivi turistici internazionali nelle Americhe sono aumentati del 4%. Il Sud America (7%) e l’America centrale (6%) hanno avuto il più alto tasso di crescita, seguiti da Caraibi e Nord America (4% entrambi).
In Africa (+ 8%), le destinazioni sub-sahariane hanno visto situazioni altalenanti durante tutto il periodo, mentre la ripresa in Nord Africa è arrivata solo nel terzo trimestre. I dati per il Medio Oriente mostrano un calo del 6% degli arrivi, anche se i risultati variano da una destinazione all’altra. Un graduale miglioramento è stato osservato nel Nord Africa e in Medio Oriente a partire dalla seconda metà dell’anno.
La stragrande maggioranza dei principali mercati emettitori (il mercato emettitore riguarda i flussi turistici dei residenti di un paese all’estero, n.d.r.) nel mondo ha mostrato un aumento della spesa per il turismo internazionale nei primi nove mesi del 2016.
Tra i cinque più grandi mercati emettitori, la Cina – numero uno del mondo – continua a trainare la domanda con un incremento di spesa a due cifre (19%). Allo stesso modo, gli Stati Uniti mostrano ottimi risultati (+ 9%) di cui hanno soprattutto beneficiato molte destinazioni nelle Americhe. La Germania ha registrato un aumento del 5% della spesa, il Regno Unito 10% e la Francia 3%.
Per quanto riguarda gli altri paesi, tra i primi dieci mercati emettitori, vi è un aumento significativo della spesa turistica in Australia e Corea (9% entrambi), e moderato in Italia (3%). Al contrario, la spesa della Federazione Russa è diminuita del 37% e quella del Canada è in leggero calo del 2%.
Al di fuori della top ten, altri otto mercati emettitori hanno registrato una crescita a doppia cifra: Egitto (38%), Argentina (27%), Spagna (19%), India (16%), Thailandia (15%), Ucraina (15%), Irlanda (12%) e Norvegia (11%).